La tradizione ha diffuso la “voce” corretta nell’intento, ma discutibile nel risultato di “confessarsi almeno a Natale e Pasqua”. Ottimo suggerimento per chi rischia di non confessarsi mai. Si corre il rischio, chi scrive vorrebbe evitarlo, che il 24 Dicembre (vigilia di Natale) e il Venerdì o il Sabato Santo (vigilia di Pasqua) le persone si mettano in fila con fretta davanti al confessionale, magari cercando di “superare chi è arrivato prima” o “imprecando conto il sacerdote perché ‘ci mette troppo’”. Confessarsi per preparare il S Natale o la S Pasqua è ottima e doverosa cosa, ma è bene a) vedere gli orari b) armarsi di pazienza c) non aspettare sempre all’ultimo.